Nel battistero della chiesa parrocchiale di Fiumicello e in una sala adiacente, si è di recente istituito il Museo dedicato ad Andrea Giacinto Longhin, nato il 22 novembre 1863 a Fiumicello.
In esso sono raccolte e custodite varie testimonianze riguardanti mons. Longhin, dalle fotografie ai manoscritti, dal saio agli occhiali, dalla teca agli oggetti devozionali.
Sono presenti alcuni quadri ad olio che ritraggono il padre, la madre e la casa natale di Longhin oltre ad alcune foto dello stesso. La sala della "devozione", meta di pellegrini, contiene paramenti, indumenti, vasi sacri, suppellettili del Beato e la sua maestosa statua realizzata in marmo bianco di Carrara dallo scultore P. G. Rabesco.
L’azione pastorale di mons. Longhin traeva linfa vitale dalla sua umanità e dalla sua spiritualità, prima come frate cappuccino e poi, per oltre 30 anni, dal 1904 al 1935, come vescovo di Treviso. La sua è stata un’azione pastorale che ha dovuto affrontare in circostanze storiche particolarmente complesse e varie: i moti sociali e le correnti antireligiose e modernistiche di inizio XX secolo, la prima guerra mondiale, i primi 10 anni del regime fascista.
Egli considerava la diocesi come una famiglia, curava particolarmente la formazione del clero ed era un grande ed instancabile predicatore. La sua proclamazione a Beato avvenne il 20 ottobre 2002 da parte di Papa Giovanni Paolo II.