Descrizione
Ciao, sono Vittoria
e durante queste settimane di Luglio ho avuto il piacere di occuparmi della promozione del progetto “Ci Sto? Affare Fatica” nel Comune di Campodarsego.
La possibilità di partecipare a questa iniziativa mi è stata offerta dalla Consigliera comunale, Sabrina Ravazzolo, la quale si occupa per il Comune di Campodarsego dell’organizzazione del progetto sopracitato.
Per coloro i quali non conoscessero ancora il “Ci Sto”, questo è un progetto che permette ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni di lavorare in gruppo per restaurare beni pubblici e aree del loro Comune di residenza.
Ciò, secondo me, permette ai partecipanti di sviluppare nuove competenze, non solo materiali (es: dipingere una panchina, ripulire un parco ecc.), ma anche “astratte” come, per esempio, imparare a lavorare in gruppo. Inoltre, proprio perché i ragazzi partecipanti lavorano all’interno di gruppi (di circa 10 ragazzi) è possibile instaurare nuove amicizie e fare nuove conoscenze, aspetto che, purtroppo, negli ultimi anni, anche a causa della recente pandemia, è venuto a mancare.
Oppure, nel mio caso, ho potuto sperimentare programmi di grafica per la creazione dei contenuti e affinare le mie abilità in questo campo, oltre, ovviamente, alle abilità di scrittura che ho messo in pratica per la stesura di questo stesso articolo.
In queste settimane, ho potuto toccare con mano il progetto e prenderne parte, anche se in luoghi e momenti differenti, e portare il mio contributo ad esso, come gli altri ragazzi che, invece, lavoravano sul campo. L’aspetto che ho trovato più interessante in tutta la mia esperienza al “Ci Sto” è la laboriosità dei ragazzi.
Altresì, penso sia motivo di orgoglio per loro sapere che hanno fatto qualcosa di utile per la comunità in cui vivono, che altro non è che la famosa “cittadinanza attiva” di cui tanto si parla e di cui il “Ci Sto” è un esempio concreto.
A mio parere è inoltre importante far emergere un altro aspetto: come abbiamo già detto all’interno di questa iniziativa non troviamo solo i ragazzi, protagonisti di questo progetto, ma anche le loro famiglie, i tutor, gli handyman, i vari Comuni che hanno scelto di aderire a questo progetto, U.O.C. Infanzia Adolescenza Famiglia e Consultori - Distretto 4 “Alta Padovana”, U.O.C. Disabilità e Non Autosufficienza - Distretto 4 “Alta Padovana”, in quanto nei gruppi sono stati inseriti ragazzi “fragili” o con disabilità di vario tipo, e molte altre persone che si sono impegnate per la realizzazione di questo progetto.
Insomma molti enti differenti si sono sono impegnati per la realizzazione del “Ci Sto Affare Fatica” e ciò ha portato a formare una rete di contatti e conoscenze (anche tra i ragazzi stessi), cioè una rete sociale (“Termine diventato di uso corrente nel campo dell'informazione e della comunicazione per indicare una rete sociale nella quale i nodi sono rappresentati da attori, individui o organizzazioni, e le interconnessi derivano da legami di varia natura, familiari, territoriali, di interesse, ecc.” - definizione di Enciclopedia Treccani).
Non è forse la rete sociale il “tesoro” più importante per una comunità? Il fatto che tutti lavorino nella stessa direzione per un fine comune?
Infine, ci tengo a ringraziare, a nome mio della mia famiglia, tutte quelle persone che hanno realizzato per me questo progetto che si è svolto in parallelo a quello del “Ci Sto” vero e proprio sperando che sia possibile organizzarlo anche l’anno prossimo.
Campodarsego, 17/07/2024
Vittoria Gnoato